Questa è dichiarata una vera e propria rivoluzione del Pronto Soccorso e dell'OBI. Fine della codifica a colori sostituita da numeri da 1 a 5. L'attesa al pronto soccorso non può superare le 8 ore dopo scatta il ricovero presso l'OBI.
L'infermiere sempre più protagonista del servizio, dopo aver assegnato il codice di triage, può attivare il percorso diagnostico terapeutico (PDTA) più appropriato; percorsi dedicati per Fast Track, See and Treat e reti tempo dipendenti.
Per quanto attiene la sicurezza si legge "si raccomanda la presenza di una figura atta a garantire la sicurezza di visitatori e operatori".
La codifica: Si va dal codice 1 per contraddistinguere l’emergenza con la necessità di accesso immediato, al codice 2 per l’urgenza con accesso entro i 15 minuti, codice 3 per l’urgenza differibile con accesso entro 60 minuti, codice 4 per l’urgenza minore con accesso entro i 120 minuti, fino al 5 per la non urgenza con un accesso che dovrà avvenire entro i 240 minuti. Per le urgenze minori spazio al modello See and Treat con presa a carico da parte degli infermieri. Rivista anche l'organizzazione Obi: permanenza minima di 6 ore non potrà superare le 36 ore complessive, con personale dedicato.
Quanto alle dotazioni di personale dell'OBI si indica, per un modulo di 5-8 postazioni, la presenza minima di un’unità infermieristica nelle 24 ore e di una medica per almeno 8 ore diurne non continuative, la presenza di un’unità di OSS nelle 12 ore diurne, mentre nelle ore notturne questa risorsa potrebbe essere condivisa con il pronto soccorso.
Per dotazioni superiori a 9-15 postazioni, la dotazione di personale è proporzionalmente incrementata.
Queste le proposte del Ministero alle Regioni:
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