30/01/2017 INFERMIERISTICAMENTE.IT Redazione
Tra carenza di organico, turni non soddisfacenti e condizioni di lavoro non certo idilliache, i vertici del NurSind di Messina, chiedono agli amministratori dell'Azienda Policlinico di poter lavorare in serenità.
Continua a far sentire la propria voce il NurSind di Messina, che da mesi porta avanti una protesta per tutelare la propria categoria.
Il personale attende ancora risposte dall’amministrazione per migliorare la privacy e la sicurezza del Pronto Soccorso ed anche per la ristrutturazione dell’Osservazione Breve, del Triage infettivologico e degli spogliatoi del personale.Gli infermieri, sempre più stremati e sull’orlo di una crisi di nervi, vivono, soprattutto all’interno del pronto soccorso generale del policlinico, una situazione di disagio: diverse le risse legate soprattutto ai tempi di attesa.
“In un gioco delle parti – affermano i vertici del direttivo territoriale del NurSind - ormai diventato anche monotono oltreché scontato, dove l'azienda rimanda alla regione e quest’ultima al ministero, tra tetti di spesa, economie di bilancio e tanti altri paroloni anche difficili da interpretare, l’unica cosa per tutti facile da capire è la situazione disastrosa in cui versa il personale infermieristico tra ricoveri in soprannumero e inadeguatezza degli organici.
Reparti come la T.I.N/T.I.P, la chirurgia toraco-vascolare, la pneumologia, la neurochirurgia e neurologia, sono ormai abituati a questo stato di cose ma con segnalazioni, lettere di protesta ed altro provano a dare una scossa ad un'azienda considerata HUB, sebbene questo dovrebbe partire anche dall'adeguamento degli organici da parte della regione, ancora non avvenuto.”
L’amministrazione dell’azienda policlinico ha provato, con ripetuti progetti di continuità assistenziale ed assunzione di personale a tempo determinato, a dare una boccata d’ossigeno al personale ma non è sufficiente, vista la mole di lavoro.
“In effetti - afferma il segretario territoriale NurSind Ivan Alonge - da anni il personale attende la stabilizzazione, cosa che di fatto ancora non è avvenuta, causando con questo stato di precarietà anche una forte demotivazione e insicurezza”. La cronicizzazione delle malattie e la mancanza del personale di supporto conclude questo iter che si ripercuote sulla salute del cittadino utente.
“Tanti compiti che l'infermiere svolge – afferma Massimo Latella segretario aziendale NurSind del Policlinico - non sono di sua competenza da tantissimi anni, ma, sebbene sia costantemente demansionato ed impossibilitato ad esercitare in pieno il suo ruolo principale di professionista della salute, li svolge con umiltà ed abnegazione; ovviamente questo stato di cose viene confuso per un dovere e pertanto è molto spesso vittima di aggressioni sia verbali che fisiche, come si apprende dalle cronache degli ultimi tempi”.
“Vogliamo lavorare in serenità e senza rischiare quotidianamente di finire in pasto ai mass-media - riprende Alonge - per episodi di malasanità spesso causati da tutti i problemi che abbiamo menzionato. Il personale infermieristico è ormai ad alto rischio burnout ed aumentano sempre più le probabilità di incorrere in situazioni che generino il rischio clinico; pertanto, se l'azienda non provvederà a fornirci tempestivamente delle risposte esaustive, a breve mobiliteremo tutto il personale, ormai ridotto allo stremo”.
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