Scongiurare che la Pubblica Amministrazione collassi su sé stessa per effetto della riforma pensionistica Quota 100, è quanto ha chiesto il Ministro Buongiorno.
Dai dati raccolti, sarebbero 300 mila i dipendenti statali che nel 2019, a partire dalla prima finestra di marzo, potrebbero lasciare il servizio, aprendo una voragine soprattutto nella sanità e nella scuola.
E’ per questo che la Buongiorno ha chiesto un tempo atto a far partire la macchina dei concorsi, per assumere quanti andranno a ricoprire i posti vacanti.
A tal proposito non basterebbe la prima finestra di pensionamento a marzo, ma i dipendenti che hanno maturato i requisiti per quota 100, dovranno dare un ulteriore preavviso di tre mesi, pertanto la prima finestra slitterebbe a giugno.
Altre indiscrezioni riguardano il TFS (trattamento di fine servizio).
La normativa vigente prevede che 50 mila euro del TFS siano versati immediatamente al dipendente, mentre il restante sia versato a 4 anni dal pensionamento, in relazione all’importo.
Questo vorrebbe dire un esborso statale di 4-5 miliardi di euro per i primi 170mila pensionamenti.
I tecnici del Governo stanno lavorando ad un meccanismo che prevede l’anticipo della liquidazione ai lavoratori da parte delle banche, che poi lo Stato rimborserebbe agli Istituti dopo cinque anni.
Da il Messaggero